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Gestione dei Conflitti in Coppia: Strategie per una Relazione Sana

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Introduzione Le relazioni non sono sempre facili e i conflitti sono una parte naturale della vita di coppia. Tuttavia, come gestiamo questi conflitti può fare la differenza tra una relazione sana e una disfunzionale. Ecco alcune strategie efficaci per affrontare i conflitti in modo costruttivo, supportate da ricerche e approcci psicoterapeutici. 1. Ascolto Attivo Descrizione: Durante un conflitto, siamo spesso più concentrati su cosa rispondere piuttosto che sull’ascolto del partner. L'ascolto attivo implica dedicare piena attenzione al partner, comprendendo e riflettendo sui suoi sentimenti e bisogni senza interrompere o giudicare. Evidenza scientifica: L'ascolto attivo è stato associato a una maggiore soddisfazione relazionale e a una riduzione dei conflitti. Secondo un articolo pubblicato su "The Journal of Social and Personal Relationships", l'ascolto attivo migliora la comunicazione e rafforza l'empatia tra i partner (Weger, et al., 2014). 2. Comunicazi...

Come Rafforzare le Relazioni Interpersonali

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Le relazioni interpersonali sono fondamentali per il nostro benessere mentale e sociale. Coltivare legami forti e sani con le persone che ci circondano ci permette di sentirci amati, supportati e di vivere con maggiore pienezza. Ecco alcuni consigli basati su ricerche e studi per rafforzare le tue relazioni interpersonali. Comunicazione Ascolta attivamente: L'ascolto attivo è cruciale per una comunicazione efficace. Rogers e Farson (1979) descrivono l'ascolto attivo come un processo che include l'ascolto delle parole, il riconoscimento delle emozioni espresse e il dare feedback appropriati . Presta attenzione a ciò che l'altra persona sta dicendo, senza interromperla e cercando di comprendere il suo punto di vista. Comunica in modo chiaro e assertivo: La comunicazione assertiva permette di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni in modo chiaro e diretto, senza essere aggressivi o passivi. Alberti e Emmons (2001) sottolineano l'importanza di essere dirett...

L' approccio Strategico: CHE COSA SIGNIFICA PSICOTERAPIA STRATEGICA?

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Una terapia specifica per ogni individuo. Ogni essere umano è diverso dall'altro, ha una propria storia di vita, reagisce diversamente ad esperienze e vissuti. Il modello strategico è flessibile, adatta la terapia ad ogni persona e alle sue esigenze, tenendo conto, anche, dei cambiamenti della società. L'obiettivo è mettere l'individuo nelle migliori condizioni di evolversi e cambiare. Milton Erickson (1979) definisce alcuni dei principi alla base di questo approccio: L'utilizzo di un modello non-patologico; La valorizzazione dell'essere umano, tenendo conto delle sue risorse ; L'utilizzazione di ogni esperienza portata in terapia dal paziente, che diventa protagonista. Un patto tra la persona, che si impegna ad essere attiva al di fuori delle sedute, producendo nuovi comportamenti orientarti al cambiamento, e il terapeuta, che struttura interventi personalizzati. La forma più evoluta di terapia strategica ha visto l’integrazione con le scopert...

Distimia: Non solo un po' di tristezza

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Distimia: Non solo un po' di tristezza Un viaggio nel cuore della distimia La distimia, conosciuta anche come disturbo depressivo persistente, non è semplicemente un periodo no o un momento di tristezza passeggera. Si tratta di un disturbo dell'umore caratterizzato da una depressione costante e di lunga durata, che persiste per almeno due anni. Questo disturbo, pur differenziandosi dalla depressione maggiore, può essere altrettanto invalidante e debilitante per chi ne soffre. Sintomi della distimia Chi è affetto da distimia sperimenta una serie di sintomi che influenzano significativamente la qualità della vita quotidiana: Umore depresso : Quasi tutti i giorni, per la maggior parte del giorno. Perdita di interesse o piacere nelle attività : Anche nelle attività che una volta erano considerate piacevoli. Scarsa energia o stanchezza : Una sensazione costante di affaticamento. Difficoltà a concentrarsi o prendere decisioni : La mente sembra offuscata, rendendo difficile la concent...

ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE IPERATTIVITÀ

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Il Disturbo da Deficit di Attenzione (ADHD) rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, gruppo di condizioni che esordiscono nel periodo dello sviluppo e si caratterizzano per un deficit che causa una compromissione nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo. L’ADHD è caratterizzato da un pattern cronico e pervasivo di livelli invalidanti di disattenzione, iperattività e impulsività che si manifestano nella prima infanzia, che possono continuare nell'età adulta. Gli individui con ADHD spesso mostrano deficit in una o più aree del funzionamento esecutivo, tra cui memoria di lavoro verbale, regolazione delle emozioni, inibizione comportamentale, motivazione, pianificazione, generazione e implementazione di strategie e autocontrollo. La presenza di  ADHD è stimata in circa il 5% dei bambini ed il 2,5% degli adulti. La sintomatologia principale è rappresentata da Disattenzione Impulsività Iperattività La disattenzione si manifesta quando il bambino ...

Attacco di panico: il corpo che chiede aiuto.

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  Attacco di panico: il corpo che chiede aiuto. L’attacco di panico è una richiesta d’aiuto fatta dal nostro corpo, il quale somatizza le nostre preoccupazioni più profonde. L’attacco di panico è un evento caratterizzato da un’ansia molto intensa, in cui la persona avverte, in modo imprevisto ed imprevedibile, un’ansia intollerabile, un nodo alla gola, fiato corto, battito accelerato, paura di impazzire perdendo il controllo della propria mente, e di morire.  I sintomi dell’attacco di panico riguardano sia aspetti psichici che fisici. Attacchi di panico: come riconoscerli I principali sintomi dell’attacco di panico sono: Paura di perdere il controllo Vertigini e senso di sbarramento Battiti accelerati Dolore al petto Nausea Sensazione di soffocamento Sudorazione intensa Ipertensione Tremori Brividi Formicoli o sensazione di intorpidimento agli arti; Non è necessario che durante un attacco siano presenti tutti questi sintomi, infatti spesso la manifestazione ...

DSA: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

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Cosa significa DSA? L’acronimo indica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. I DSA non sono una malattia, non sono dovuti ad un danno organico, ma un diverso neuro funzionamento del cervello , che non impedisce la realizzazione della specifica abilità.  Questo diverso neuro funzionamento è innato e non è transitorio: accompagna l’individuo per tutta la vita . Non si "guarisce" dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma le difficoltà possono essere compensate con il tempo e con una buona attività di potenziamento/riabilitativa. Il disturbo specifico di apprendimento, prevede la presenza di un deficit specifico (innato, resistente all’intervento e all’automatizzazione) verificato attraverso un procedimento clinico – diagnostico. La caratteristica di tali disturbi è quindi la specificità , il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.  I domini coinvolti sono l’abilità di lettura, di scrittura e di...

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